L’obesità nei gatti causa più problemi di quanto pensiamo: lo rivela una ricerca
L’amore che nutriamo per i nostri gatti è indiscutibile, ma talvolta il desiderio di vederli felici e appagati può farci commettere errori anche piuttosto grandi. Uno di questi consiste nel lasciare che il gatto mangi più cibo di quello che serve per il suo benessere. L’obesità nei gatti è una problematica diffusa, e la sovralimentazione di un gatto può comportare grandi rischi per la sua salute. Un recente studio ha dimostrato come l’obesità possa anche portare a conseguenze più spiacevoli che il semplice aumento di peso. Vediamo di cosa si tratta!
I rischi dell’obesità nei gatti: non solo aumento di peso
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Tutti sappiamo che l’eccesso di cibo comporta un aumento di peso e un maggiore rischio di sviluppare particolari condizioni patologiche, come le malattie cardiovascolari. Ecco, il recente studio dell’Università dell’Illinois ha rivelato che l’obesità può anche influire sulla capacità del gatto di digerire i nutrienti. E inoltre, può anche alterare il suo microbiota intestinale. Insomma: il tenore più alto dovuto alla vita in appartamento va bilanciato con una dieta equilibrata.
Nel loro studio, i ricercatori iniziano col riconoscere che almeno la metà dei gatti degli Stati Uniti è in sovrappeso e che nessuno si è mai concentrato davvero sugli effetti dell’aumento di peso nei gatti. Come il team ha ribadito, l’obiettivo della ricerca è stato quello di approfondire i cambiamenti metabolici e gastrointestinali causati dall’eccesso di cibo e dall’aumento di peso nei gatti. Se l’obesità è un problema manifesto, alcune delle sue conseguenze più gravi non si vedono a occhio nudo.
Gatti e aumento di peso: la ricerca dell’Università dell’Illinois
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Il team di ricercatori dell’Università dell’Illinois ha selezionato undici gatte femmine adulte e sterilizzate, ma in buona forma. Per 2 settimane, le gatte sono state alimentate con il classico cibo che si trova al supermercato, seguendo una dieta equilibrata. Per le 18 settimane successive, invece, il cibo è rimasto lo stesso ma non sono state imposte quantità: i gatti hanno potuto mangiare quanto volessero. Dai dati raccolti alla fine delle 2 settimane di base, nonché a intervalli regolari durante le altre 18 settimane, i ricercatori hanno ottenuto alcuni risultati interessanti.
Secondo la prof.ssa Kelly Swanson, coautrice della ricerca, l’aumento di peso per 18 settimane consecutive non ha portato a una diminuzione dell’attività fisica, che invece è rimasta costante. Invece, una conclusione meno scontata ha riguardato le capacità dei gatti di digerire i nutrienti. Spiega Swanson:
Quando il corpo riceve meno cibo, diventa più efficiente nell’estrarre i nutrienti. Ma con una maggiore quantità di cibo, il cibo attraversa il sistema più rapidamente, comportando una minore estrazione di nutrienti.
Il futuro dello studio: prevenire l’obesità nei gatti
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Insomma, l’aumento di peso non solo comporta rischi per la salute, ma impedisce al corpo di digerire bene: di conseguenza, questa condizione può portare ad altri problemi. La ricerca ha rilevato infatti significative differenze nel microbioma intestinale dei gatti sottoposti all’esperimento, fra le 2 settimane basali e le 18 settimane. Comprendere appieno i cambiamenti metabolici e gastrointestinali legati all’obesità nei gatti può essere fondamentale nel prevenirla o trattarla in modo efficace. Non si tratta soltanto di scongiurare un aumento di peso, ma di permettere una digestione sana ed equilibrata ai nostri gatti.
Una dieta equilibrata per i nostri gatti: alcuni suggerimenti pratici
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Limitare le quantità di cibo che diamo ai nostri gatti può contribuire a una perdita di peso continua e salutare. I gatti non hanno consapevolezza delle “quantità” di cibo, ma per natura mangiano tutto quello che possono, in previsione di tempi magri. Sta ai loro proprietari preoccuparsi di fornire loro le giuste quantità di cibo per una crescita in salute.
Per una dieta equilibrata, per esempio, è necessario bilanciare l’apporto di proteine con quello dei grassi e dei carboidrati. D’altronde, proteine e grassi contribuiscono per oltre il 90% alla dieta del gatto. Ma non è tutto qui, perché poi dobbiamo anche valutare la tipologia di cibo. Fermo restando che il gatto deve bere molta acqua durante il giorno, è importante anche alternare cibo umido e cibo secco, nelle giuste quantità. In generale, considera che un gatto adulto in salute dovrebbe mangiare circa 40 grammi di cibo umido e 15 grammi di cibo secco al giorno per ogni chilo di peso corporeo. Si tratta di valori che possono variare a seconda dell’età e dell’attività fisica. Ma possono costituire una buona base di partenza per mantenere il tuo gatto in salute e provare a limitare gli aumenti di peso. Il tuo felino potrà sembrare poco contento, vero, ma ne guadagnerà in benessere.