Gli elefanti si chiamano per nome e sono i primi a farlo, a parte noi: lo sostiene uno studio
Alcuni animali hanno un’intelligenza fuori dal comune, come accade nel caso delle grandi scimmie, o dei cetacei, o ancora degli elefanti. Questi ultimi sembrano però nascondere un aspetto ancora più sorprendente: secondo un recente studio gli elefanti potrebbero usare nomi per chiamarsi all’interno del gruppo. Vediamo com’è possibile e perché succede!
Gli elefanti si chiamano per nome?
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In natura pochissimi animali utilizzano dei nomi o qualcosa di simile per chiamarsi o comunicare. Di solito si tratta di specie molto sociali come i delfini o, secondo un recente studio pubblicato su BioRxiv, anche gli elefanti. Nello specifico, i ricercatori hanno studiato una popolazione di elefanti africani del Kenya e hanno scoperto qualcosa di unico. Questi animali infatti emettono richiami specifici per identificare individualmente ciascun compagno di branco, in un comportamento che va oltre la comunicazione vocale e sottolinea le complessità dell’interazione sociale fra gli animali.
Per arrivare a questa scoperta, i ricercatori hanno utilizzato tecniche di apprendimento automatico effettuate su 625 registrazioni dei suoni emessi dagli elefanti. In questo modo, sono riusciti a identificare dei modelli distinti di suoni personalizzati quando un elefante si rivolge a un individuo specifico. La capacità di distinguere richiami indirizzati a loro da richiami indirizzati ad altri dimostra un livello avanzato di comprensione.
Perché gli elefanti usano i nomi propri?
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Secondo quanto emerso dalla ricerca, gli elefanti presi in considerazione hanno mostrato un comportamento che denota la comprensione dei richiami utilizzati. In alcuni casi, rispondevano in modo diverso a seconda che un altro elefante stesse “chiamando” loro o qualcun altro, un comportamento che siamo abituati a vedere fra gli esseri umani. Secondo Michael Pardo, ecologo comportamentale della Colorado State University e autore dello studio, si tratta di una scoperta che sfida le concezioni esistenti sulla comunicazione animale.
Usare un nome non vuol dire semplicemente “chiamare” qualcuno ma, semplificando, coinvolge un certo tipo di pensiero simbolico che associa al nome la persona, e viceversa. Le etichette vocali che gli elefanti si danno gli uni con gli altri, utilizzando suoni a bassa frequenza che neanche siamo in grado di percepire, sembrano mostrare qualche accenno di pensiero simbolico. Quanto al perché lo facciano, gli elefanti usano “nomi” per chiamarsi in modo da rimanere in contatto anche a grandi distanze. Si tratta di un comportamento essenziale per la sopravvivenza nella savana e che l’evoluzione potrebbe aver selezionato proprio a questo scopo.
Animali che si chiamano per nome: prospettive future di un campo di ricerca innovativo
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Le implicazioni di questa scoperta sulla vita sociale e cognitiva degli elefanti sono notevoli, e non soltanto per i prodromi di un pensiero simbolico negli elefanti. Di fronte alla notizia che gli elefanti comunicano in modi più simili ai nostri, il primo pensiero è ovviamente quello di comunicare con loro. E magari sarà questo il prossimo filone di ricerca sui comportamenti animali, con l’obiettivo di monitorare e proteggere le specie in pericolo, nonché conoscere meglio le loro dinamiche sociali.
Peraltro, come dicevamo nei paragrafi precedenti gli elefanti non sono gli unici a mostrare una tendenza di questo tipo. Anche i tursiopi, un tipo di delfini, si chiamano per nome, utilizzando i distintivi “fischi firma” di ogni maschio all’interno del branco. In pratica, nei momenti in cui serve richiamarsi o quando ci si presenta, ogni individuo utilizza un particolare fischio per identificarsi. Si tratta di una caratteristica mai vista prima e molto simile, concettualmente, al sistema utilizzato dagli elefanti. E non è un caso che l’uso di nomi si sia sviluppato in alcune delle specie animali più sociali esistenti oggi. Una cosa è certa: non siamo i soli a chiamare per nome i nostri simili, nella speranza di riuscire a decifrare i linguaggi delle altre specie. E comunicare con loro.
https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2023.08.25.554872v1.full
https://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822(18)30615-8