Trovata per strada una gatta incinta con il pelo tinto: i soccorritori sanno cosa significa quel colore
I gatti sono animali in grado di regalare emozioni, momenti di involontaria comicità e tenerezza. Ne esistono di tantissimi tipi e con il pelo di tanti colori diversi: ci sono gatti tigrati, rossi, bianchi, neri, a due o tre colori, e così via. Di certo, non esistono gatti con il pelo di colore viola, e se esistono non è certo colpa loro. Questa è la storia di Violette, una gatta incinta ritrovata per le strade di Aleppo, in Siria, e con alle spalle un destino tragico.
La storia di Violette: dall’abbandono alla rinascita
The Aleppo Catmen/Facebook
Quando è stata scoperta dentro una tipografia della città siriana, la piccola Violette voleva semplicemente trovare un rifugio dal caos e dai pericoli della strada. Stava lì, con il pelo tinto di viola, e il pancione di chi avrebbe dovuto partorire da lì a pochi giorni. Dopo la segnalazione di alcuni cittadini, il povero animale è stato salvato dai soccorritori di Mohammad Alaa Aljaleel, conosciuto da tutti come il Gattaro di Aleppo.
I volontari hanno eseguito diversi esami sulla gatta incinta e, per il colore del pelo, le hanno voluto dare il nome Violette. E con un nuovo nome, si sa, inizia una nuova vita. Violette ha potuto sentirsi tranquilla nella Casa dei Gatti Ernesto, socializzare con gli altri felini e dare alla luce i suoi cuccioli. Libera di esplorare senza preoccupazioni, la povera gatta sta finalmente bene. Ma rimane una domanda: perché mai Violette aveva il pelo di colore viola?
Perché la gatta è stata tinta di viola?
The Aleppo Catmen/Facebook
Non è semplice rispondere alla domanda. Tingere i gatti di un colore che non è il loro e con una pittura magari tossica è una vera e propria tortura inflitta a questi animali. I gatti infatti si puliscono leccandosi il pelo: immaginate cosa voglia dire pulirsi su una pittura che certamente non fa bene. Ma perché Violette era stata tinta di viola?
Potremmo non sapere mai la verità, eppure è molto probabile che Violette sia stata dipinta con un colore così sgargiante per essere usata come esca nei combattimenti fra cani. Il colore viola permette al pubblico di scommettere più facilmente, in quella che è una pratica illegale, immorale e sbagliata sotto tutti i punti di vista. Per fortuna, la gatta incinta è riuscita a scappare e a raggiungere la tipografia dove i volontari del rifugio Ernesto l’hanno ritrovata.
Gatti tinti di vari colori: Violette non è l’unico caso
La storia di Violette non è un caso isolato. Da una parte, sono tantissimi i gatti e i cani utilizzati come esche per i cani da combattimento e per le scommesse di individui senza scrupoli. Dall’altra, non è la prima volta che un gatto viene dipinto con un colore innaturale e tossico. Diventato virale su Instagram, un video mostra un gattino tinto di blu ritrovato da Amauri Gomes, che con pazienza è riuscito a pulirlo quasi del tutto. Il gattino avrebbe rischiato la vita, ma per fortuna è riuscito a salvarsi. Certo, in questo caso non sappiamo se l’animale sia andato incontro ad abusi, ma di certo vederlo dipinto non è normale.
Sia in quest’ultima situazione, sia nella storia di Violette, la pratica di tingere gli animali a scopo di abuso è un fenomeno allarmante che richiede consapevolezza e azione. Sono storie come queste che mostrano l’importanza dei rifugi e dei volontari che salvano animali abbandonati giorno dopo giorno.