Perché i gatti agitano il sedere prima di attaccare?
Saprete sicuramente di cosa stiamo parlando, quella sorta di balletto che i gatti fanno primo di un agguato. Gli occhi puntati sulla “preda” e il sedere che si sposta a destra e sinistra prima di spiccare il salto. Ma vi siete mai chiesti quale sia la motivazione dietro a questo buffo gesto?
Cosa nasconde questo gesto?
Pixabay
Gli scienziati non sono giunti ad un’unica conclusione ma ci sono varie teorie che cercano di dare una spiegazione. Alcuni sostengono che con questi movimenti i gatti cerchino di stabilizzare le zampe posteriori, questo perché per spiccare il salto utilizzano entrambe le zampe contemporaneamente, a differenza di quanto fanno mentre camminano, momento in cui alternano i movimenti delle zampe.
Altri sostengono che il comportamento riguardi di più il terreno stesso, spostando il peso da una parte all’altra riuscirebbero a verificare la solidità della superficie su cui si trovano. Un’altra teoria sostiene che sia dovuto all’eccitazione del momento, e tramite tale movimento potrebbero riuscire a scaricare un po’di tensione.
Anche noi non siamo poi così diversi
Pixabay
Se ci pensiamo bene anche a noi umani capita di fare movimenti simili. Ad esempio un golfista che si prepara al tiro spesso fa piccoli passi sul posto oppure un battitore che si prepara a ricevere la palla muove la mazza in aria. Questi movimenti vengono definiti movimenti stereotipati e durante i momenti di stress rappresentano una risposta comportamentale comune a situazioni di tensione.
Questi comportamenti ripetitivi e involontari possono manifestarsi attraverso azioni come dondolarsi avanti e indietro, agitare le mani o toccare parti del corpo in modo ripetitivo. Tali movimenti possono agire come meccanismo di autoregolazione per alleviare l'ansia o concentrarsi su un'attività.
Non soltanto nei momenti di stress
Pixabay
I comportamenti simili tra esseri umani e gatti sono numerosi, evidenziando la complessità delle interazioni tra le due specie. Entrambi dimostrano affetto attraverso gesti come le carezze e le coccole. I gatti, similmente agli umani, utilizzano il linguaggio corporeo per comunicare il loro stato emotivo: una coda alta può indicare gioia, mentre una posizione arrotondata può esprimere rilassamento.
Sono state evidenziate somiglianze anche nei comportamenti legati al sonno. Gli esseri umani trascorrono in media un terzo della loro vita dormendo e i gatti non sono diversi. La maggior parte del loro giorno è dedicata al riposo, con sonnellini che si alternano a momenti di attività. Entrambe le specie possono anche manifestare una certa preferenza per determinati luoghi o posizioni durante il sonno. L'igiene personale è un altro aspetto condiviso, gli esseri umani dedicano tempo alla cura del proprio corpo e i gatti mostrano un comportamento simile leccandosi per mantenere pulito il loro pelo. Inoltre, entrambe le specie possono dimostrare territorialità, stabilendo confini e difendendo il proprio spazio.
Anche il gioco è un elemento comune nei comportamenti umani e felini. Giochiamo per divertirci e imparare, così come fanno i gatti, che spesso giocano per affinare le loro abilità di caccia e cattura. La curiosità è un'altra caratteristica condivisa, sia gli umani che i gatti sono noti per esplorare il loro ambiente in modo attivo. Ed infine, l'empatia è una caratteristica che può emergere sia negli esseri umani che nei gatti. Questi ultimi possono riconoscere le emozioni degli umani e rispondere di conseguenza, offrendo conforto o cercando attenzione quando percepiscono tristezza o stress.