Avere un animale domestico può ridurre il rischio di demenza senile: a dirlo una ricerca

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di Gianmarco Bonomo

09 Gennaio 2024

Ultimo aggiornamento: 09 Ottobre 2024

Avere un animale domestico può ridurre il rischio di demenza senile

Secondo un recente studio, la presenza di animali domestici potrebbe ridurre il rischio di demenza senile nel corso dell’invecchiamento. A una certa età, infatti, può avvenire un progressivo declino delle funzioni cognitive, tanto da stravolgere l’identità delle persone affette da questa condizione. Ma davvero vivere con un cane o un gatto riduce il rischio di contrarre la demenza senile? Vediamo in dettaglio questa ricerca e i suoi risultati.

Animali domestici contro la demenza senile: lo studio

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La demenza senile è una condizione che porta al progressivo declino delle funzioni cognitive in concomitanza con l’invecchiamento. E il rischio che si presenti aumenta per tutte le persone che vivono da sole o con pochi contatti sociali. Per questa ragione, appare tanto più importante lo studio condotto su 8000 persone nel Regno Unito. Avere un animale domestico, in pratica, porterebbe a una riduzione del rischio di demenza senile, proprio per la compagnia e la socialità che offre.

I ricercatori hanno sottoposto gli 8000 partecipanti a test di memoria e fluidità verbale, capacità che vanno incontro a un “normale” decadimento con l’invecchiamento. Nonostante ciò, è stato riscontrato un declino più lento nelle persone che vivevano con animali domestici. La compagnia di cani e gatti potrebbe quindi ridurre la solitudine, aumentare il benessere e facilitare le interazioni sociali.

Qual è il ruolo degli animali domestici per le persone anziane

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Lo studio pubblicato su JAMA Network Open ha analizzato il legame fra la presenza di animali domestici e il declino cognitivo in quasi 8000 anziani, molti dei quali vivono da soli. In particolare, ai partecipanti sono stati somministrati test di memorizzazione e produzione verbale, con risultati per certi versi inattesi. Infatti, benché sia noto che avere un animale domestico possa portare a benefici per la salute mentale, non ci si sarebbe aspettato un declino inferiore rispetto a chi vive da solo.

L’analisi ha considerato variabili come l’età, le condizioni mediche e l’attività fisica per garantire una certa validità dei risultati. Secondo quanto rilevato dai ricercatori, avere un cane o un gatto porta benefici anche nella lotta alla demenza senile. Specialmente se un anziano vive da solo.

I benefici degli animali domestici per le persone anziane, e non

Come dicevamo, la riduzione del rischio associato alla demenza senile non è certo l’unico beneficio portato dagli animali domestici. Avere un gatto o un cane in casa ha ricadute enormi e benefiche per la salute mentale, nonché per quella fisica. Ecco allora quali sono i benefici degli animali domestici:

  • Riduzione dello stress. Accarezzare il proprio animale stimola il rilascio di ossitocina e riduce lo stress e, come abbiamo visto, la loro presenza costante combatte la solitudine.
  • Movimento e salute fisica. I proprietari di animali domestici sono spesso più attivi, soprattutto chi ha un cane. Le passeggiate non sono altro che un’attività motoria quotidiana, e questo fa bene al corpo.
  • Socializzazione. Avere animali domestici facilita le nuove amicizie, le interazioni sociali e il dialogo con le altre persone. Anche in questo caso, riducendo la solitudine.

Avere animali domestici porta anche benefici per i bambini, anche se di diverso tipo. Vivere con un cane o un gatto può rinforzare il sistema immunitario, ma insegna ai bambini anche la responsabilità. Senza contare che un cane può essere il primo amico di un bimbo.

Insomma, gli animali domestici sono una compagnia essenziale per una qualità di vita migliore e, stando ai risultati della ricerca, per ridurre il rischio legato alla demenza senile. Saranno necessari ulteriori studi, certo, ma già così abbiamo un’ulteriore conferma di un legame profondo, duraturo e prezioso.