Una ricerca ha svelato perché i cani sanno esattamente quando torni a casa
I cani sono animali straordinari, come potranno confermare tutti coloro che ne hanno uno come compagno di vita. Spesso però vengono derisi per la loro fedeltà e attaccamento al proprietario, come quando attendono con ansia il suo ritorno a casa tanto da farsi trovare dietro la porta. Ecco, questo comportamento potrebbe non essere così casuale come sembra a prima vista. Al contrario, secondo alcuni ricercatori, potrebbe confermare che i cani gestiscono il concetto di tempo e di attesa. Vediamo in che senso.
La capacità dei cani di gestire il tempo
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L’immagine è chiara: al ritorno a casa del proprietario, il cane è in attesa dietro la porta. I casi sono due: è rimasto lì per quasi tutto il tempo, oppure sa esattamente quando il suo essere umano torna a casa. Qual è delle due? Alcuni pensano che la fedeltà del cane lo porti ad attendere il proprietario in modo quasi automatico, da macchina. Per altri, invece, dietro questo comportamento c’è qualcosa di più profondo, che riguarda la percezione che i cani hanno del tempo.
Certo, il concetto di tempo è qualcosa di intrinsecamente umano, e gli animali non ne hanno uno, almeno per quanto sappiamo. Eppure secondo Alexandra Horowitz, che si occupa della cognizione nei cani al Barnard College della Columbia University, anche i nostri migliori amici misurano il tempo. Non come noi, ovviamente, ma lo sentono attraverso il loro olfatto.
I cani percepiscono il tempo con l’olfatto?
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A governare le giornate dei cani, come d’altronde anche le nostre, ci sono la routine quotidiana e il ritmo circadiano. La luce del giorno, i rumori e gli odori, le esigenze fisiche date dal cibo e dalle passeggiate, nonché altri fattori esterni, contribuiscono a formare una particolare percezione del tempo. Come dicevamo, i cani non hanno un concetto del tempo che potremmo considerare simile al nostro. Al contrario, usano l’olfatto.
Se gli esseri umani hanno diversi milioni di recettori nel naso, i recettori dell’olfatto nei cani sono diverse centinaia di milioni. D’altronde, sappiamo tutti che il fiuto dei cani è semplicemente su un livello superiore rispetto al nostro, e va bene così. Quello che non sapevamo è che i cani userebbero il loro olfatto così sensibile per formare dei ricordi. Associando gli odori a momenti specifici, in pratica, un cane può distinguere fra giorno e notte, nonché collegare un odore ad attività come pasti, sonno e gioco.
Come fanno i cani a percepire il tempo?
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E proprio la capacità di associare gli odori percepiti ai momenti specifici può aiutare a capire come fanno i cani a percepire il tempo. Ogni momento, infatti, ha un odore unico: i cani riescono a ricollegare gli odori a determinate attività. Di conseguenza, ogni attività ha un suo odore specifico, che permetterà al cane di orientarsi nel tempo e nei suoi ricordi.
Questa particolare memoria olfattiva permette quindi di ricordare in modo vivido il profumo della prima passeggiata, o l’odore di un temporale. Quando sentono nuovamente quel particolare odore, sanno richiamare il momento in cui l’hanno registrato per la prima volta. Si tratta di una capacità che quindi non permette di collegare il momento temporale, ma l’odore. E lo stesso avviene nel momento in cui il proprietario torna a casa: un cane sa già qual è l’odore del rientro a casa, e agisce di conseguenza.
In definitiva, i cani non hanno il concetto del tempo, per lo meno come lo intendiamo noi esseri umani. Ciononostante, sanno utilizzare l’olfatto per creare mappe temporali che richiamano momenti specifici, come quando torniamo a casa e li troviamo pronti ad accoglierci. Si tratta di qualcosa di così intrinsecamente diverso, rispetto a come siamo abituati a trattare il tempo, eppure così profondamente familiare. D’altronde, a chi non è mai successo di avvertire un particolare odore e ricollegarlo a momenti del passato? Anche i cani sanno farlo, ma meglio.