Perché in Giappone amano così tanto i gatti?

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di Gianmarco Bonomo

11 Febbraio 2024

Ultimo aggiornamento: 21 Novembre 2024

Perché in Giappone amano così tanto i gatti?

Basta guardare l’arte, la letteratura e i media per rendersi conto di una cosa: pochi Paesi al mondo amano i gatti come il Giappone. Forse nessuno. Si potrebbe quasi dire che il Giappone è il regno dei gatti, data la loro presenza in ogni aspetto della sua cultura. Ma perché i giapponesi amano così tanto i gatti? Cerchiamo di scoprire le ragioni di quella che potrebbe essere vista come una vera e propria ossessione.

Un amore diffuso in tutto il Paese: il Giappone e i gatti

gatto sul tetto

Unsplash

In introduzione dicevamo come basti guardare ai media, alla letteratura e all’arte giapponese per rendersi conto di come i gatti siamo amati dappertutto. Ma questo è vero anche per i luoghi. In Giappone ci sono infatti tantissimi Cat Café, caffè a tema gatto in cui ci si può sedere e prendere qualcosa da bere in compagnia dei gatti. Si tratta di un’idea nata a Osaka nel 2004 che ha conquistato in breve tempo il Giappone e il mondo intero. Andando dal profano al sacro, a Kyoto c’è il Nyan Nyan-Ji, o Tempio Meow Meow. Si tratta di un vero e proprio tempio dedicato ai gatti dove i gatti sono i veri padroni ed è un’esperienza indimenticabile.

Ma nessun luogo del Giappone parla dell’amore per i gatti come Aoshima, l’isola dei gatti. Introdotti sull’isola per tenere a bada la popolazione di roditori, sono rimasti lì e l’hanno trasformata in un paradiso per gatti. Peraltro, Aoshima non è l’unica isola del gatti: c’è anche Tashirojima, dove c’è anche un santuario dedicato ai nostri amici felini.

Perché i giapponesi amano i gatti?

gatti in Giappone

Pexels

Come abbiamo visto, l’ossessione del Giappone per i gatti si può notare già dai luoghi dedicati a loro e alle interazioni con loro. Ma perché i giapponesi amano i gatti? Ecco, le ragioni sono sostanzialmente due:

  • Legami con il buddismo. Si racconta che i gatti siano arrivati in Giappone dalla Cina, sulle navi che trasportavano i monaci buddisti circa 1400 anni fa. All’inizio, questi felini vivevano nei templi buddisti e mantenevano sotto controllo i roditori, proteggendo i testi sacri. E forse è questa connessione che ha portato all’amore dei giapponesi per i gatti. Se non altro, il racconto testimonia l’intreccio fra la loro storia e quella più ampia del Giappone.
  • Praticità dei gatti. I tipici vantaggi dei gatti sono gli stessi anche in Giappone: sono animali piccoli, indipendenti e non richiedono molto spazio o attenzione costante. Sono, in pratica, perfetti per un Paese densamente popolato come il Giappone, dove gli spazi sono limitati.

I gatti più famosi del Giappone

Hello Kitty

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Poi, come in un classico circolo virtuoso, l’amore per i gatti ha portato a opere e creazioni che hanno reso il legame ancora più pervasivo. Parlando del Giappone e dei gatti non si possono non menzionare tre icone che dal Sol Levante si sono diffuse in tutto il mondo:

  • Maneki-Neko. Conosciuto come gatto della fortuna, il Maneki-Neko non è cinese ma è giapponese, e rappresenta una sorta di portafortuna. Ormai è conosciuto dappertutto, anche perché lo si trova spesso nei negozi e nei ristoranti cinesi, ma viene dal Giappone.
  • Doraemon. Qui entriamo nella cultura pop giapponese, dal momento che Doraemon è un gatto robotico protagonista di un manga e di un anime famosissimo in Giappone e nel resto del mondo.
  • Hello Kitty. Ebbene sì, anche Hello Kitty è un’espressione dell’amore che i giapponesi provano per i gatti. Il personaggio creato nel 1974 è ormai diventato un’icona praticamente ovunque.

Insomma, capire perché i giapponesi amano i gatti vuol dire immergersi nella storia passata e contemporanea di questo affascinante Paese. E, perché no, magari andarci di persona.