Dopo 900 giorni in rifugio viene adottata, ma poi il giorno dopo la famiglia la riporta indietro
Adottare un animale da un rifugio è un gesto di altruismo, ma allo stesso tempo è un impegno che richiede responsabilità. La creatura che si sta portando a casa non è un oggetto, un passatempo, ma un essere vivente a cui garantire benessere e felicità. Purtroppo non tutti se ne rendono conto, e spesso fanno scelte avventate soltanto per poi rinunciare all’adozione. Qualcosa del genere è successo a Sora, una cagnolina che dopo 900 giorni di attesa in un rifugio aveva trovato una famiglia adottiva, che l’ha riportata indietro il giorno dopo.
L’adozione di Sora dopo 900 giorni al rifugio
Siamo negli Stati Uniti, e Sora è un vivace incrocio tra Labrador Retriever e Pitbull, ospite del Valley Animal Center di Fresno, il più grande rifugio no-kill della California. Da 900 giorni la cagnolina vive lì dopo che il precedente proprietario non poteva più occuparsene. Per fortuna, aveva deciso di consegnarla direttamente al rifugio e non, come spesso accade, di abbandonarla per strada.
Negli anni, Sora mostra la sua personalità e le sue qualità: la cagnolina ama le passeggiate e le palline da tennis ma, soprattutto, è adorabile con i bambini. Nonostante ciò passano quasi tre anni prima che Sora riesca a trovare una famiglia adottiva. Il nuovo proprietario arriva a prenderla, fra gli applausi di tutti, ma la gioia dura poco: 24 ore. Il giorno dopo, nell'incredulità dei volontari, l’uomo decide di riportare la cagnolina al rifugio.
Riportano la cagnolina al rifugio dopo un giorno: troppo presto?
valleyanimalcenter/Instagram
Secondo i volontari del rifugio, il nuovo proprietario non ha dato il tempo a Sora di ambientarsi né le ha fatto conoscere il resto della famiglia in modo graduale. Insomma, un giorno sarebbe troppo poco per capire se un cane è l’animale giusto: la scelta di riportare Sora al rifugio sarebbe stata un po’ troppo avventata. Un video condiviso dal Valley Animal Center mostra la cagnolina mentre preme il muso contro la cuccia, visibilmente delusa da quanto è successo. Certo, magari al rifugio possono prendersi cura di lei come hanno fatto per quasi tre anni, ma la prospettiva di una famiglia amorevole e di una casa per sempre è difficile da ignorare.
Adesso Sora attende che qualcuno possa davvero sceglierla come compagna di vita, ma non può essere chiunque. Deve essere una persona che sappia prendersi cura di una creatura come Sora e darle tutto il benessere che merita, senza delusioni.
Adottare è un privilegio, ma anche una responsabilità
Nonostante le delusioni, Sora quindi rimane in attesa della sua casa per sempre, e senza dubbio il rifugio sceglierà con più cura una nuova famiglia adottiva. La storia della cagnolina ci ricorda peraltro che adottare un animale non è soltanto un privilegio ma anche un atto di responsabilità. È fondamentale rispettare la creatura che si vuole adottare e, soprattutto, rispettare i suoi tempi. I rifugi, in fondo, dimostrano come tutti gli animali abbandonati e randagi meritino una seconda possibilità: possono diventare compagni di vita nel senso più profondo del termine, ma hanno bisogno di qualcuno che se ne prenda cura.
Nonostante le attese, il carattere di Sora rimane sempre aperto e gioioso: la cagnolina è sicura di trovare una famiglia adottiva e una nuova casa. Insomma, qualcuno che possa volerle bene come merita, e per sempre.