Una scoperta archeologica rivela uno dei primi cani da soma: si chiama Huachen e risale al XVII secolo

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di Gianmarco Bonomo

20 Giugno 2024

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre 2024

Una rappresentazione di Huachen, come doveva apparire durante il suo impiego come animale da soma

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Tutti sanno che il cane è il migliore amico dell’uomo ormai da migliaia di anni, almeno in alcune parti del mondo. Ci sono infatti alcune aree in cui il rapporto fra uomo e cane costituisce ancora un mistero: una di queste è la Patagonia, regione dell'Argentina, dove ancora ci sono dubbi sulla domesticazione del cane. Tuttavia, un team di archeologi ha trovato alcuni resti che potrebbero riscrivere questa storia: vediamo di cosa si tratta.

Trovati in Patagonia i resti di un cane utilizzato come animale da soma

Come dicevamo nell’introduzione, non sono frequenti i ritrovamenti di animali da compagnia in Patagonia. Risalgono a soltanto 1500 anni fa i resti del migliore amico dell’uomo prima del cane, un animale ormai estinto da secoli. Per questa ragione, ogni ritrovamento può rappresentare un tassello nella ricostruzione del rapporto fra gruppi umani e animali domestici nel passato dell’area.

Infatti, una recente campagna archeologica condotta nell’area di Sarmiento potrebbe aver trovato i resti di uno dei primi cani impiegati nell’Argentina meridionale. Gli archeologi lo hanno chiamato Huachen e ne hanno analizzato alcune delle caratteristiche: il cane doveva avere fra i 2 e i 3 anni, pesava quasi 20 chili e viveva in Patagonia nel XVII secolo, più di 300 anni fa. Inoltre, veniva utilizzato come animale da soma, come i ricercatori hanno rilevato dalla presenza di diverse patologie ossee derivanti dal trasporto delle merci.

Animali fondamentali per i gruppi di cacciatori-raccoglitori

L'area di scavi archeologici dove sono stati ritrovati i resti di Huachen

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Per capire la funzione di un animale come Huachen nelle società della Patagonia, bisogna ricordare che la scoperta europea della regione avviene nel 1520 con le esplorazioni del navigatore portoghese Ferdinando Magellano. I gruppi umani che abitavano la Patagonia formavano società di cacciatori-raccoglitori, per cui i cani erano essenziali come animali da soma. Secondo Leandro Zilio, uno dei principali autori della ricerca:

La scoperta di Huachen ha profonde implicazioni per la comprensione delle popolazioni di cacciatori e raccoglitori che abitavano la Patagonia. Queste società erano altamente mobili e trasportavano tutte le loro merci a piedi, quindi questo studio dimostra che i cani erano fondamentali per il trasporto di oggetti e merci.

Cani come Huachen, appunto, non erano soltanto animali da guardia o animali da compagnia. In aggiunta, costituivano un supporto determinante anche alle altre attività umane: a confermarlo sono proprio le ossa del cane ritrovato, che ne portano i segni.

Un cane da soma in Patagonia: le prospettive dello studio

Pubblicato sulla rivista Journal of Archaeological Science: Reports, lo studio ricorda come il ritrovamento di Huachen rappresenti il primo esempio di cane da soma in Sud America. Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, sappiamo ancora pochissimo della presenza e del ruolo dei cani nella regione. Grazie a Huachen, tuttavia, è possibile comprendere meglio il complesso rapporto fra l’uomo e il suo principale aiutante in Patagonia.

Huachen e gli altri cani hanno permesso insomma alle società di cacciatori e raccoglitori di adattarsi e sopravvivere in un ambiente decisamente ostile. E d’altronde dovevamo proprio aspettarcelo: se il cane è il migliore amico dell’uomo, possiamo star certi che lo sia in ogni parte del mondo. Anche in Patagonia, più di 300 anni fa.