Anche gli elefanti si chiamano per nome: secondo i ricercatori è un tratto unico in natura
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Secondo uno studio recente, gli elefanti si chiamano per nome con dei versi specifici. Si tratta di un comportamento che, sebbene sia normale per gli esseri umani, nel regno animale è un tratto unico. A fare la scoperta è stato un team di scienziati della Colorado State University, che ha analizzato centinaia di richiami che gli elefanti usano per comunicare fra loro e per chiamarsi individualmente. Vediamo com’è possibile.
Anche gli elefanti si chiamano per nome: il nuovo studio
Come dicevamo, a parte l’uomo sono davvero pochi gli animali che riescono a chiamarsi per nome, o con un verso che possiamo definire un “nome”. Per esempio, i parrocchetti dalla fronte arancione e i delfini tursiopi possono rivolgersi a un particolare membro del gruppo imitando il loro verso. Si tratta di un modo per “chiamarsi per nome” efficace, certo, ma mai così preciso come quello riscontrato negli elefanti. Queste le parole di Michael Pardo, ecologista comportamentale della Colorado State University e principale autore dello studio:
C’è molta più sofisticatezza nella vita degli animali di quanto normalmente pensiamo. La comunicazione degli elefanti potrebbe essere ancora più complessa di quanto pensassimo in precedenza.
E infatti, se alcune specie di pappagalli e delfini riescono a comunicare con uno specifico membro del gruppo, pare che gli elefanti vadano anche oltre. Secondo Pardo, questi mammiferi potrebbero utilizzare dei veri e propri nomi per ogni individuo senza riferimenti ai richiami di quest'ultimo. Ma come provare l’ipotesi?
Come capire se gli elefanti si chiamano per nome
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Per verificare l’ipotesi, il team diretto da Michael Pardo ha registrato per 36 anni i barriti delle femmine di elefante africano e dei loro piccoli, dal 1986 al 2022. Gli scienziati hanno quindi analizzato i 469 versi raccolti mediante un modello di apprendimento automatico che, una volta avviato, ha identificato correttamente il destinatario del richiamo almeno una volta su quattro. Non sembra un buon risultato, ma si tratta di una percentuale significativamente superiore rispetto alla semplice associazione casuale. Tradotto: deve esserci una sorta di intenzionalità nei richiami utilizzati dagli elefanti per rivolgersi ai membri del gruppo, una sorta di “nome”.
L’esperimento non si è concluso qui. I ricercatori hanno anche riprodotto le registrazioni di fronte ad alcuni elefanti, così da studiarne le reazioni. E i risultati non hanno deluso: gli elefanti hanno risposto in modo più attivo quando hanno sentito il richiamo che corrispondeva al loro nome. Come dicevamo: non si tratta di mera casualità.
Le prospettive sulla conservazione degli elefanti
I risultati dello studio, pubblicato su Nature, potrebbero essere molto più importanti di quanto sembra. Certo, è necessario condurre ulteriori studi per capire se davvero gli elefanti si chiamano per nome, ma non si tratta soltanto di questo. Arrivare a una migliore comprensione di questi animali e delle loro relazioni sociali è fondamentale anche per la loro conservazione.
Il prossimo passo del team sarà quindi quello di studiare il modo in cui gli elefanti codificano le informazioni all’interno dei loro richiami. All’orizzonte, insomma, c’è la possibilità di capire davvero cosa si dicono gli elefanti e come parlano fra loro. Chissà, potremmo scoprire che il loro sistema di comunicazione ha anche elementi simbolici e capacità di astrazione: se anche così fosse, possiamo davvero dirci sorpresi?