Meglio adottare un gatto maschio oppure femmina? Ecco quali sono le vere differenze
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Ti sei mai chiesto se sia preferibile adottare un gatto maschio o femmina? Ecco le differenze tra i due generi e come stanno davvero le cose.
Gatti domestici e selvatici: è la vera differenza
Adottare un nuovo gatto è un'esperienza meravigliosa, che porta con sé una buona dose di impegno e grande responsabilità. Sebbene ogni felino sia speciale e unico, la scelta potrebbe essere condizionata da una serie di fattori e di preferenze personali. Uno dei dubbi principali riguarda la domanda: meglio adottare un maschio o una femmina?
Partiamo dal presupposto che tutti gli animali domestici sono compagni di vita formidabili e, nel caso dei gatti, sia femmine che maschi, l'adozione prevede anche la sterilizzazione e la castrazione, per evitare che si allontanino dall'abitazione in cerca di un/a partner, il che potrebbe metterli in pericolo e alimentare il fenomeno del randagismo. Questi interventi, inoltre, hanno un notevole impatto sul carattere di un gatto, il cui temperamento è determinato da una combinazione di genetica, educazione, esperienze e fattori ambientali.
Gatto maschio o femmina? Non è importante
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Sia le gatte che i gatti domestici saranno quindi diversi da quelli definiti "interi", risultando entrambi meno aggressivi e più affettuosi. Anche se si ritiene che i gatti maschi siano più socievoli e amichevoli rispetto alle femmine, questo non è stato confermato dalla scienza. Il genere, infatti, non sembra incidere sulla personalità del felino, in termini di gentilezza, indipendenza e socievolezza.
Ad avere un impatto sull'affettuosità di un gatto sono principalmente:
- La sua "infanzia": se tra le 2 e le 7 settimane di età è stato abituato a rapportarsi quotidianamente agli umani, è probabile che si mostrerà aperto con loro anche da adulto. In caso contrario, potrebbe restare diffidente e scontroso per tutta la vita.
- Il fattore genetico: se i genitori di un gattino sono amichevoli, ci sono ottime possibilità che lo sia anche lui.
Questo significa che non è importante scegliere tra un gatto maschio o femmina: tutto dipende dalle loro prime esperienze con gli umani e dall'eredità genetica. Tuttavia, ci sono alcune razze considerate più socievoli di altre.
Le vere differenze tra gatti maschi e femmine
I gatti persiani e i ragdoll sono riconosciuti come felini dal temperamento particolarmente affettuoso e socievole. Il fatto che le femmine domestiche siano più aggressive dei maschi, dunque, sarebbe soltanto un preconcetto. Questo potrebbe essere vero in natura, dove le gatte selvatiche, dotate di un forte istinto materno, tendono a essere particolarmente difensive per proteggere i propri cuccioli. Anche i gatti maschi selvatici potrebbero, però, mostrarsi più aggressivi rispetto a quelli domestici.
I fattori che possono rendere un gatto più pauroso, aggressivo o schivo, in definitiva, non sono legati al genere, ma a esperienze precoci non positive con gli umani, all'assenza di contatto con le persone, alla predisposizione genetica e alla razza di appartenenza. A questi, si aggiungono in misura minore eventuali punizioni da parte dei proprietari e lo svezzamento precoce.
Tuttavia, potresti preferire un gatto per le sue dimensioni: in questo caso, la differenza è che i maschi continuano a crescere fino ai 16 mesi, mentre le femmine raggiungono l'età adulta a 13 e hanno bisogno di meno cibo, ma le dimensioni non saranno molto diverse. Il mantello delle gatte è spesso più variopinto e particolare, come nel caso dei gatti tartarugati, quasi sempre femmine. Se intendi adottare altri gatti, le gatte tendono ad accettare con più diplomazia i nuovi arrivati, specialmente se si tratta di un'altra femmina, perché in natura sono abituate a fare branco tra loro. Al contrario, i maschi selvatici sono molto solitari, ma in casa potrebbero accettare più volentieri dei coetanei.