Come nutrire un gatto anziano: tutto ciò che devi sapere sulla sua alimentazione con l'avanzare dell'età

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di Francesca Argentati

08 Luglio 2024

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2024

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Proprio come gli umani, anche i gatti con l'avanzare dell'età possono cambiare le proprie esigenze, comprese quelle alimentari. Come nutrirli al meglio?

Quando un gatto diventa anziano?

L'età che avanza rende i gatti più vulnerabili e soggetti a condizioni dovute proprio all'invecchiamento, ma una sana alimentazione può essere d'aiuto e favorire il loro benessere anche in questo periodo della vita. I gatti sono considerati anziani dopo il decimo anno di età, anche se in base alla razza la soglia può essere stabilita intorno agli 8 anni. Una tendenza comune, una volta raggiunti i 7/10 anni, è quella di subire modifiche a livello comportamentale e fisico: molti aumentano di peso e mostrano cambiamenti legati al tempo che passa.

In questa fase, si potrebbe valutare un cambio di alimentazione, più adeguata all'età del gatto, che generalmente ha bisogno di 41 nutrienti per restare in salute: prima di farlo, tuttavia, è necessario rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per stabilire insieme l'effettiva necessità e la formula adeguata alle specifiche esigenze.

Alimentazione dei gatti anziani, perché rivolgersi al veterinario

gatto anziano con ciotola

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Il veterinario, dopo un'attente valutazione, potrebbe indicare uno stile alimentare adatto a supportare il gatto con nutrienti specifici, tramite un profilo nutrizionale personalizzato, che lo aiutino ad affrontare l'invecchiamento. Naturalmente, la nuova dieta sarà diversa rispetto a quella di un gattino ancora in fase di crescita o potrebbe basarsi su eventuali condizioni specifiche del felino.

In ogni caso, non esiste un'alimentazione universalmente consigliabile per gatti anziani. A differenza degli umani, il loro fabbisogno nutrizionale varia col passare degli anni, ma quello energetico tende ad aumentare verso gli 11 anni: alcuni felini, raggiunta questa età, non riescono più a digerire efficacemente proteine e grassi, ma i vari produttori di alimenti per gatti anziani possono offrire contenuti e quantità diverse di questi elementi, pur tenendo conto di questo aspetto.

Ecco perché il veterinario è il più indicato a stabilire i requisiti personalizzati e non generalizzati. Alcuni gatti, ad esempio, necessitano di una riduzione dell'apporto calorico di circa il 25% al giorno rispetto alla giovane età, mentre altri potrebbero aver bisogno di un incremento per mantenere il fisico in forma.

Consigli per l'alimentazione di un gatto anziano

In ogni caso, gli esperti consigliano di:

  • Non lasciare il cibo sempre a disposizione nella ciotola, ma di somministrare porzioni più piccole e frequenti per monitorare l'effettivo appetito del gatto e calcolare l'apporto calorico con maggior precisione. Una volta ottenute le indicazioni al riguardo dal tuo veterinario, puoi suddividere i pasti aiutandoti con un bilancino per rispettare le quantità giornaliere. Puoi anche offrirgli del cibo caldo per aiutarlo a sentirne l'odore;
  • A differenza dei pasti, l'acqua dovrà sempre essere a disposizione del gatto, che per sua natura non è un grande bevitore e che con l'età potrebbe incorrere nel rischio di disidratazione. Un trucco è quello di lasciare più ciotole piene in giro per casa, lontane da quella del cibo, che attirerebbe la sua attenzione molto più dell'acqua.

Sebbene non esista un programma alimentare adatto a ogni gatto anziano, le proteine alimentari sono comunque un nutriente essenziale per l'invecchiamento, accompagnate da una dieta povera di carboidrati e di sodio e da alimenti facilmente digeribili. Anche i dolci dovrebbero essere limitati, ma esistono in commercio prodotti ipocalorici adatti ai felini di ogni età. Va bene dare al gatto anziano cibo da "umani"? Se si tratta di carote, fagiolini, broccoli, cetrioli e altre verdure a basa d'acqua la risposta sì. Anche piccole razioni di frutta come banane, arance, mele e frutti di bosco possono allietare il palato di mici attempati.