Dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone? La scienza risponde

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di Gianmarco Bonomo

14 Luglio 2024

Pxhere

Se hai un gatto, sicuramente avrai notato alcuni comportamenti che in apparenza sembrano strani, soprattutto quanto torni a casa dopo qualche giorno d’assenza. Ora, con le giuste precauzioni non è un problema lasciare il gatto solo in casa, a patto che non sia per troppo tempo. Al tuo ritorno, però, inizialmente l’animale si comporta in modo strano, come se non ti riconoscesse o non ricordasse nulla di te. In questi casi, è normale chiedersi dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone. La realtà è tuttavia diversa: vediamo perché!

I gatti ricordano il padrone?

La risposta breve è sì: i gatti ricordano il padrone. Infatti, anche se non c’è un consenso ampio su quanto a lungo possano farlo, vedremo che diversi studi scientifici hanno studiato come funziona la memoria dei nostri amici felini, confermando questa ipotesi. I gatti hanno infatti una buona memoria a breve termine e una discreta memoria a lungo termine. Possono ricordare gli eventi traumatici, o comunque importanti nella loro vita, ma dimenticano spesso i rimproveri per il loro comportamento.

Quindi i gatti ricordano il padrone, ma anche le persone che li infastidiscono, i gatti nemici del circondario, e così via. Un po’ come avviene nei cani, anche se in misura minore, gran parte del lavoro viene svolto dall’olfatto, che nei felini domestici è piuttosto sviluppato. Se noi abbiamo circa 5 milioni di cellule olfattive nel naso, per i gatti parliamo di circa 200 milioni, una bella differenza.

La memoria nei gatti

Pixabay

Oltre all’olfatto, che peraltro svolge un ruolo importante anche nella memoria degli esseri umani, la memoria nei gatti si basa anche su:

  • esperienze di vita;
  • interazione con animali, persone e oggetti;
  • meccanismo di imitazione osservando il comportamento della madre e dei fratelli.

Allo stesso tempo, la memoria dei gatti si basa sull'utilità e sul piacere. Nel primo caso, l’animale è portato a ricordare le conoscenze utili alla sua sopravvivenza, come la posizione della ciotola del cibo. Nel secondo caso, l’animale è portato a ricordare luoghi, oggetti e situazioni che per lui sono stati piacevoli. Infine, i gatti hanno anche una memoria episodica: in pratica, possono ricordare anche eventi specifici. Proprio come avviene negli esseri umani, tuttavia, con la vecchiaia anche i nostri amici felini possono soffrire di disfunzione cognitiva, che cancella gradualmente i loro ricordi.

Dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone?

Rispondere a questa domanda non è semplice, proprio per il funzionamento della memoria nei gatti e per le tante variabili in gioco. Se possiamo tranquillamente escludere la credenza secondo cui il gatto dimentica il padrone dopo tre giorni, non è altrettanto immediato dissipare ogni dubbio su “quanto” sia in grado di ricordare. Alla questione si sono approcciati due studi scientifici condotti negli ultimi anni:

  • il primo, pubblicato nel 2015 su PLOS ONE, ha dimostrato come i gatti tendano a vocalizzare di più quando i proprietari lasciano la stanza, ma non ha rilevato altri segnali di attaccamento sicuro;
  • il secondo, pubblicato nel 2017 su Behavioural Processes, ha dimostrato l’esistenza di una memoria episodica nei gatti, ossia una capacità di ricordare eventi passati e il loro contesto.

In particolare, i ricercatori hanno condotto due esperimenti che hanno dimostrato come i gatti siano capaci di ricostruire eventi specifici vissuti in passato. Ma basta questo per capire dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone? Sì e no.

Sappiamo che i felini domestici sono in grado di ricordare, e che la loro memoria non è la semplice “memoria da pesce rosso” (ma anche su questa ci sarebbe da discutere). Allo stesso tempo proprio per questo, i gatti tendono a ricordare meglio i proprietari con i quali hanno instaurato un rapporto profondo. Dopo giorni, settimane o, in alcuni casi, anche dopo anni.