Dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone? La scienza risponde
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Se hai un gatto, sicuramente avrai notato alcuni comportamenti che in apparenza sembrano strani, soprattutto quanto torni a casa dopo qualche giorno d’assenza. Ora, con le giuste precauzioni non è un problema lasciare il gatto solo in casa, a patto che non sia per troppo tempo. Al tuo ritorno, però, inizialmente l’animale si comporta in modo strano, come se non ti riconoscesse o non ricordasse nulla di te. In questi casi, è normale chiedersi dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone. La realtà è tuttavia diversa: vediamo perché!
I gatti ricordano il padrone?
La risposta breve è sì: i gatti ricordano il padrone. Infatti, anche se non c’è un consenso ampio su quanto a lungo possano farlo, vedremo che diversi studi scientifici hanno studiato come funziona la memoria dei nostri amici felini, confermando questa ipotesi. I gatti hanno infatti una buona memoria a breve termine e una discreta memoria a lungo termine. Possono ricordare gli eventi traumatici, o comunque importanti nella loro vita, ma dimenticano spesso i rimproveri per il loro comportamento.
Quindi i gatti ricordano il padrone, ma anche le persone che li infastidiscono, i gatti nemici del circondario, e così via. Un po’ come avviene nei cani, anche se in misura minore, gran parte del lavoro viene svolto dall’olfatto, che nei felini domestici è piuttosto sviluppato. Se noi abbiamo circa 5 milioni di cellule olfattive nel naso, per i gatti parliamo di circa 200 milioni, una bella differenza.
La memoria nei gatti
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Oltre all’olfatto, che peraltro svolge un ruolo importante anche nella memoria degli esseri umani, la memoria nei gatti si basa anche su:
- esperienze di vita;
- interazione con animali, persone e oggetti;
- meccanismo di imitazione osservando il comportamento della madre e dei fratelli.
Allo stesso tempo, la memoria dei gatti si basa sull'utilità e sul piacere. Nel primo caso, l’animale è portato a ricordare le conoscenze utili alla sua sopravvivenza, come la posizione della ciotola del cibo. Nel secondo caso, l’animale è portato a ricordare luoghi, oggetti e situazioni che per lui sono stati piacevoli. Infine, i gatti hanno anche una memoria episodica: in pratica, possono ricordare anche eventi specifici. Proprio come avviene negli esseri umani, tuttavia, con la vecchiaia anche i nostri amici felini possono soffrire di disfunzione cognitiva, che cancella gradualmente i loro ricordi.
Dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone?
Rispondere a questa domanda non è semplice, proprio per il funzionamento della memoria nei gatti e per le tante variabili in gioco. Se possiamo tranquillamente escludere la credenza secondo cui il gatto dimentica il padrone dopo tre giorni, non è altrettanto immediato dissipare ogni dubbio su “quanto” sia in grado di ricordare. Alla questione si sono approcciati due studi scientifici condotti negli ultimi anni:
- il primo, pubblicato nel 2015 su PLOS ONE, ha dimostrato come i gatti tendano a vocalizzare di più quando i proprietari lasciano la stanza, ma non ha rilevato altri segnali di attaccamento sicuro;
- il secondo, pubblicato nel 2017 su Behavioural Processes, ha dimostrato l’esistenza di una memoria episodica nei gatti, ossia una capacità di ricordare eventi passati e il loro contesto.
In particolare, i ricercatori hanno condotto due esperimenti che hanno dimostrato come i gatti siano capaci di ricostruire eventi specifici vissuti in passato. Ma basta questo per capire dopo quanto tempo il gatto si dimentica del padrone? Sì e no.
Sappiamo che i felini domestici sono in grado di ricordare, e che la loro memoria non è la semplice “memoria da pesce rosso” (ma anche su questa ci sarebbe da discutere). Allo stesso tempo proprio per questo, i gatti tendono a ricordare meglio i proprietari con i quali hanno instaurato un rapporto profondo. Dopo giorni, settimane o, in alcuni casi, anche dopo anni.