I cani creano immagini mentali delle parole che diciamo: lo dimostra uno studio scientifico

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di Gianmarco Bonomo

26 Luglio 2024

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Tutti sanno che i cani possono essere addestrati ad eseguire specifici compiti e rispondere in modo coerente a determinate parole. Ma davvero i nostri amici a quattro zampe possono capire quello che diciamo? Parte da questa domanda uno studio scientifico che suggerisce come i cani siano in grado di creare immagini mentali delle parole che pronunciamo. Insomma, i cani potrebbero capirci meglio di quanto pensiamo: scopriamo come!

I cani possono creare immagini mentali delle parole?

Quando sentiamo una parola riferita ad un oggetto del nostro mondo, il nostro cervello evoca un’immagine mentale di quell’oggetto. Questo è quello che pensano molti psicolinguisti: l’uso di una determinata parola ci permette di visualizzare l’oggetto a cui quella parola si riferisce. Alcuni ricercatori dell’Università Eötvös Loránd di Budapest hanno cercato di capire se anche per i cani valga un principio simile: d’altronde, da migliaia di anni questi animali vengono addestrati ad eseguire compiti in risposta a specifici input verbali. Che siano in grado anche loro di creare immagini mentali delle parole che diciamo?

Il problema è proprio cercare di capirlo. Ci sono cani che possono riconoscere ben più di 100 parole e rispondere in modo coerente, ma questo non basta. Allo stesso tempo, essi potrebbero benissimo creare un’immagine mentale di un oggetto ma non mostrare interesse verso quell’oggetto. Insomma, oltre che comportamentale, il problema è metodologico: per questa ragione, i ricercatori hanno pensato a una soluzione alternativa.

Misurare l’attività cerebrale dei cani per capire se capiscono

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Per aggirare il problema, i ricercatori dell’università ungherese hanno impiegato l’elettroencefalografia così da misurare l’attività cerebrale dei cani. In pratica, se la corrispondenza fra una parole e un oggetto modifica l’attività del loro cervello, allora stanno formando un’immagine mentale di quell’oggetto. Per esempio, i bambini riescono a farlo già intorno ai nove mesi, ma i cani?

Durante l’esperimento, i ricercatori hanno utilizzato un monitor portatile per l’elettroencefalogramma, così da non impiegare strumenti invasivi. Il test ha riguardato 18 proprietari di cani, che sono stati invitati a portare in laboratorio i loro animali insieme a degli oggetti considerati familiari. E i risultati, pubblicati sulla rivista Current Biology, non si sono fatti attendere.

Parole, oggetti e immagini mentali: i cani capiscono più di quanto pensiamo?

Secondo le registrazioni, i cani mostrano una diversa attività cerebrale quando gli oggetti presentati corrispondevano alla parola giusta. In più, i ricercatori hanno rilevato differenze maggiori nel caso di parole e oggetti che gli animali conoscevano meglio nel loro quotidiano. Cosa vuol dire questo?

Che anche quando i cani sentono la parola e vedono l’oggetto, ma non lo recuperano, non è detto che non abbiano capito. Anzi, molto probabilmente hanno un certo grado di consapevolezza sui nomi degli oggetti e sugli oggetti corrispondenti, come dimostrato dalle registrazioni EEG condotte nel corso dell’esperimento. Allo stesso tempo, si tratta soltanto di un primo passo verso la comprensione del linguaggio dei nostri amici a quattro zampe, e c’è ancora molto lavoro da fare. Se non altro, le basi di partenza per studi approfonditi sono più solide che in passato: non tutti i cani sono intelligenti allo stesso modo, certo, ma tutti ci capiscono più di quanto pensiamo. E non è poco.