È proprio vero che i gatti ci detestano come sembra? La scienza ha trovato la risposta

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di Francesca Argentati

28 Luglio 2024

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Che i gatti non siano animali particolarmente docili e affettuosi non è una novità, ma è davvero vero che non ci apprezzano neanche un po' e che addirittura tendono a detestarci? La scienza ha scoperto la verità.

I gatti ci vogliono bene oppure ci detestano?

Se i cani sono considerati i migliori amici dell'uomo c'è un perché, ma lo stesso non si può dire dei gatti. I felini sono visti come scontrosi e diffidenti nei confronti degli esseri umani, anche se esistono moltissimi mici affezionati ai propri padroni. Ma qual è la verità? Cosa provano realmente queste eleganti e misteriose creature e cosa pensano quando ci guardano?

Diversi studi scientifici hanno indagato al riguardo, giungendo a conclusioni contrastanti, ma con un denominatore comune: la cosa certa è che i gatti non provano per noi lo stesso sentimento che provano i cani. Chi possiede un gatto dal carattere poco estroverso potrebbe essersi domandato spesso se il suo affetto è ricambiato oppure no, se le attenzioni del piccolo peloso sono unicamente interessate a ricevere cibo e riparo o se, in fondo in fondo, esiste un legame reciproco.
Insomma, se possiamo affermare con certezza che i cani ci amano incondizionatamente, i gatti ci vogliono bene oppure no?

I gatti ci apprezzano, ma non quanto i cani

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Come dicevamo, la scienza ha cercato di scoprire se la reputazione scontrosa e distaccata dei gatti ha delle vere fondamenta o se si tratta di meri pregiudizi. Ebbene, qualcosa di vero c'è: i gatti non ci odiano, ma non ci apprezzano in modo esclusivo e totale, come appunto fanno i cani. In uno studio svolto nel 2015, sono stati esaminati campioni di saliva appartenenti a cani e gatti. Dall'analisi è emerso che l'ossitocina, il cosiddetto "ormone dell'amore" che migliora l'umore e favorisce il benessere durante le interazioni sociali, aumentava quando entrambi gli animali venivano accarezzati, ma con una percentuale nettamente diversa: 57,2% nei cani, 12% nei gatti.

Tuttavia, una ricerca condotta nel 2021 ha indagato il rapporto che si instaura tra gatti e umani, rilevando che i primi sono in grado di sviluppare legami emotivi profondi con i secondi, anche se molto dipende dal tipo di relazione instaurata e dalla personalità dei soggetti coinvolti. Su un campione di 3994 coppie di gatti e persone, circa la metà è risultata avere un intenso legame affettivo.

Come conquistare l'affetto di un gatto? No all'invadenza

In altre parole, dobbiamo impegnarci maggiormente con i gatti, piuttosto che con i gatti, per guadagnarci il loro affetto e molto dipende da quanto tempo investiamo nel costruire la relazione e dall'indole del singolo animale.

Un ulteriore studio ha stabilito che i felini prediligono le persone che sono capaci di comprendere il loro linguaggio non verbale e il comportamento, lasciandoli liberi di decidere il livello di coinvolgimento reciproco: questo significa che più un gatto sarà forzato a interagire e a ricevere affetto, più manifesterà sentimenti di distacco o ostilità verso l'umano. I mici non apprezzano l'invadenza e amano decidere in autonomia quanto e come farsi coccolare. D'altronde, si sono lasciati addomesticare dall'uomo soltanto diecimila anni fa, tredicimila anni più tardi rispetto alla controparte canina.

Tenendo conto di tutti questi aspetti, quindi, si può dire che non è vero che i gatti ci odiano, ma se sappiamo rispettare i loro spazi sanno imparare a volerci bene più di quanto pensiamo.