Cianobatteri: le "alghe verdi azzurre" sono un rischio per i nostri cani. Come tenerli al sicuro quando giocano in acqua

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di Angelica Vianello

12 Agosto 2024

Un cane nero che cammina in un lago

PxHere

In estate è bello portare i nostri cani con noi in spiaggia o magari anche al lago, se le condizioni lo consentono, ma sarebbe bene informarsi sullo stato delle acque (soprattutto) lacustri, prima di far bagnare anche i nostri amici pelosi. Con le temperature sempre più alte, infatti, aumenta la possibilità di bagnarsi in acque sempre più piene di cianobatteri, quelli che venivano chiamati impropriamente anche "alghe azzurre" o "alghe verdi-azzurre". Questi batteri possono essere pericolosi per noi, ma ancora di più per i nostri cani.

Cosa sono i cianobatteri

Come spiegava tempo fa un comunicato l'ISS (Istituto Superiore di Sanità) sono organismi unicellulari, di vari colori, che si trovano in gran parte degli ambienti acquatici e terrestri, comprese zone estreme quali i deserti e le calotte polari. Devono il nome di "cianobatteri", al fatto che il colore più apprezzabile quando si nota la loro presenza nelle acque è appunto tendente all'azzurro, o verdeazzurro, proprio come il ciano.

In determinate condizioni, come proprio le temperature elevate cui le estati ci stanno abituando sempre più, i cianobatteri presenti nelle acque possono moltiplicarsi così tanto da colorare le acque di diverse sfumature, formando spesso una schiuma sulla superficie, detta "fioritura".

A favorire questo fenomeno è anche la presenza nelle acque di eccessive quantità di nutrienti, come fosforo e azoto, dovuta spesso agli scarichi delle abitazioni, delle industrie e dell'agricoltura, ma esistono casi in cui i cianobatteri provocano questa fioritura algale pure con livelli normali di nutrienti.

Anche l'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) aveva spiegato che i cianobatteri possono rilasciare nelle acque sostanze tossiche, le cianotossine, contaminando le acque utilizzate per uso potabile. 

I pericoli per i nostri cani e come proteggerli

un cane che si china a sfiorare la superficie dell'acqua di un lago col buso

Andrea Kováčová/Pexels

I cani sono attratti dall'odore delle alghe, quindi la prima cosa da fare quando ci rechiamo presso un lago o altro bacino idrico e notiamo a pelo d'acqua della schiuma di qualsiasi colore, sarebbe meglio evitare di permettere ai cani l'ingresso. Rispetto a noi, infatti, sono molto più suscettibili di avvelenamento dalle tossine prodotte dai cianobatteri. Altra cosa, meglio evitare anche che bevano l'acqua o mangino le alghe stesse. Qualora il livello di cianotossine in acqua sia elevato, addirittura dopo essere usciti dall'acqua potrebbero essere a rischio solo leccandosi il pelo.

Le cianotossine, infatti, entrano a contatto con l'organismo già sulla pelle, e ancora di più se ingerite. I sintomi sono di vario genere, da rash cutanei al vomito, ipersalivazione, tachicardia o disturbi gastrointestinali e non solo, e di solito si manifestano nel giro di 30 minuti.

Cosa fare? Informarsi è la cosa migliore: ci sono enti, in ogni nazione e nelle varie regioni, che monitorano lo stato delle acque, segnalando di solito criticità simili. Se poi siamo abituati a frequentare un certo luogo, noteremo anche ad occhio il colore dell'acqua diverso dal solito e già quello può metterci in allarme. Non si tratta, quindi, di evitare sempre e comunque di divertirsi coi nostri cani al lago, ma di farlo con un po' più di consapevolezza.