Calcolare l'età dei gatti: quand'è che un gatto può dirsi anziano?

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di Angelica Vianello

28 Agosto 2024

un gatto adulto dal pelo bianco e grigio seduto vicino all'entrata di una casa

Julia Volk/Pexels

La durata della vita di un gatto, essendo naturalmente più breve di quella di noi umani, ci spinge da sempre a trovare formule matematiche per trovare corrispondenze tra il ciclo di vita di un felino e il nostro, un po' come facciamo anche con i cani. Siamo testimoni ogni giorno, ogni anno, dei cambiamenti che si producono nel corpo e nelle abitudini dei gatti col passare del tempo, ma a che età possiamo definirli anziani?

Gli stadi della vita di un gatto

Una delle periodizzazioni più recenti e autorevoli in materia è quella stilata dalla American Animal Hospital Association (AAHA). In base alla loro suddivisione, gli stadi della vita di un gatto sono quattro:

  • Gattino, il cucciolo giovanissimo, fino a un anno di età;
  • Giovane adulto: dall'età di 1 anno fino ai 6 anni;
  • Adulto maturo: dai 7 ai 10 anni;
  • Anziano: oltre i 10 anni.

L'ultimo stadio, quello della fine della vita, statisticamente avviene in un qualsiasi momento oltre i 10 anni, ma sappiamo anche che può capitare in realtà in qualunque altra fase della vita.

In genere, si considera che la durata media della vita di un felino domestico si aggiri tra i 13 e i 17 anni, sebbene esistano casi di esemplari che superano persino i 20 anni di età.

Un'ulteriore specificazione della fase anziana della vita dei gatti è quella operata dalla American Association of Feline Practitioners (AAFP) che individua sempre tale fase nei gatti dai 10 anni di età in su, ma aggiunge anche la categoria "geriatrica" per i gatti di 15 anni o più di età.

Le caratteristiche fisiche e comportamentali di un gatto anziano

un gatto anziano a pelo lungo in piedi vicino a una sedia

Beyzaa Yurtkuran/Pexels

Da un punto di vista fisico, nei gatti anziani si manifestano una serie di sintomi più comuni:

  • Cambio drastico del peso: alcuni ingrassano molto, altri diventano estremamente magri.
  • Mobilità ridotta, e specialmente una sempre maggiore difficoltà a saltare;
  • Disturbi nell'alimentarsi: diventa più difficile masticare e nutrirsi, e ci sono anche maggiori problemi nell'assimilare alcuni alimenti.
  • Problemi dentali
  • Visione ridotta
  • Udito ridotto

Dal lato comportamentale invece, possono notarsi:

  • Sonnolenza o pigrizia sempre maggiori
  • Minore inclinazione a pulirsi
  • Confusione, come magari il non sapersi orientare, non rispondere agli stimoli con prontezza, vagare per la casa.
  • Difficoltà nell'uso della lettiera, ma anche minore agilità nello schivare oggetti, che può portarli ad essere coinvolti in piccoli incidenti domestici.
  • Nascondersi: alcuni gatti, da anziani, si nascondono molto di più e per periodi più lunghi.

Cosa possiamo fare per loro?

Con la diminuzione della loro autonomia, nonché il diventare più proni a farsi male, senza contare le maggiori cure necessarie per alimentarli adeguatamente e curare eventuali malattie, certamente noi padroni dobbiamo un po' cambiare priorità e aspettative. Anche se ci sembra che sia passato poco tempo da quando erano ancora agili e pieni di tutti quei comportamenti affascinanti del gatto in totale salute, dobbiamo imparare a fare le cose al loro ritmo, senza aspettarci che siano vigili, reattivi e agili come prima.

Con i veterinari si trova una dieta adatta, si capiscono quali esami diventano più importanti, e insomma pazienza e affetto garantiranno al nostro micio in là con gli anni un autunno della vita dignitoso e ancora pieno di calore e affetto per noi!