Avere un animale domestico fa bene alla salute mentale? Non è detto, secondo un nuovo studio

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di Gianmarco Bonomo

21 Settembre 2024

Ultimo aggiornamento: 02 Ottobre 2024

Unsplash

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Avere un animale domestico migliora il proprio benessere mentale: si tratta di una convinzione piuttosto diffusa e ormai ampiamente accettata. Tuttavia, di recente una nuova ricerca ha sollevato alcuni dubbi riguardanti l’impatto che cani e gatti hanno sulla vita delle persone. Gli animali domestici, insomma, non garantiscono automaticamente un miglioramento del proprio benessere psicologico, e anzi potrebbero portare a maggiori responsabilità e stress.

Avere un animale domestico non migliora il proprio benessere mentale: lo studio

Gli ultimi anni hanno visto un incremento nell’adozione degli animali domestici, soprattutto per via del maggiore isolamento in casa dovuto al lockdown. Da questo punto di vista, molte persone hanno cercato conforto nella compagnia di cani e gatti, con la speranza di migliorare la propria salute mentale. Per indagare le conseguenze di questa scelta, alcuni ricercatori dell’Università di Aarhus e del King’s College London hanno seguito per un anno oltre 6000 persone e monitorato il loro benessere. Queste le parole di Christine Parsons, principale autrice dello studio:

Al netto del corpo di ricerca eterogeneo, abbiamo scoperto che i proprietari di animali domestici hanno sperimentato livelli leggermente più alti di depressione, ansia e anedonia durante la pandemia, contrariamente alla convinzione diffusa che gli animali siano benefici per la salute mentale.

Avere un animale domestico, insomma, non garantisce di per sé un miglioramento del proprio benessere psicologico. La domanda è: perché?

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Benessere fisico e mentale

passeggiata di qualità uomo e cane

Unsplash

Altro aspetto approfondito dallo studio, pubblicato sulla rivista Mental Health & Prevention, riguarda la convinzione secondo cui avere un animale domestico possa portare a benefici fisici e contrastare la solitudine. Nel primo caso, evidenziano i ricercatori, questa convinzione riguarda soprattutto i proprietari di cani: uscire con il proprio animale per una passeggiata di qualità permette di fare attività fisica e magari migliorare anche il proprio benessere mentale. Da questo punto di vista, chi ha un cane tende a praticare più esercizio rispetto agli altri, ma con percentuali diverse da quelle attese: solo il 40% nel primo caso, contro il 35% nel secondo. Inoltre, non sono stati riscontrati particolari aumenti nella salute mentale.

Diverso è invece il caso del contrasto alla solitudine, soprattutto per chi ha un gatto. La tradizione vede infatti nella figura della “gattara” una donna sola e ansiosa, notano i ricercatori, ma anche qui lo stereotipo non corrisponde a realtà. Al contrario, chi ha un cane o un gatto ha riportato livelli leggermente inferiori di solitudine rispetto a chi non ha animali domestici. Si tratta di un effetto abbastanza contenuto ma comunque presente, e diffuso in entrambi i generi principali.

Contro le aspettative

Il problema non sta di certo negli animali domestici, la cui compagnia può diventare essenziale per tantissime persone in tantissimi modi diversi. La questione riguarda le aspettative di chi decide di prendere un cane o un gatto, che possono anche essere troppo alte e venire disattese. Gli animali domestici, insomma, non rappresentano una soluzione universale per il proprio benessere psicologico, soprattutto in periodi di grande stress e ansia. Secondo Katherine Young, una delle autrici della ricerca:

Questo studio si aggiunge al corpo misto di ricerche sulla proprietà di animali domestici e sulla salute mentale. Mentre alcuni studi precedenti hanno suggerito dei benefici, la natura ampia e longitudinale di questa ricerca fornisce solide prove del contrario.

Anche qui però è necessaria una precisazione: avere un animale domestico comporta delle responsabilità, soprattutto perché parliamo di un’altra vita che dipende totalmente da noi. Di conseguenza, se è sbagliato vedere in un cane io un gatto la soluzione dei propri problemi, è altrettanto sbagliato minimizzare il loro apporto nelle nostre vite. Che può anche diventare straordinario, certo, ma senza aspettative irrealistiche.

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