La storia di Tama, l'amatissimo e indimenticato gatto diventato il primo capostazione del Giappone

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di Francesca Argentati

15 Ottobre 2024

A sinistra, Tama , capostazione della stazione di Kishi, Giappone. A destra, Il treno "Tama Densha"

Sanpei/E56-129 /Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0

Tutti i gatti sono unici e speciali, ma alcuni sono diventati famosi e persino venerati dai propri concittadini.

Uno di questi viveva in Giappone e per anni è stato il prestigioso il capo stazione di una linea ferroviaria.

Ma come ha ottenuto questo ruolo e perché? Scopriamo insieme la storia dell'amatissima Tama.

Tama, la gattina della stazione di Kishi

Stazione di Kishi sulla linea Kishi della ferrovia elettrica Wakayama, Giappone

hirorin0505/Wikimedia commons - Public domain

Tema era una tenera gattina calica, dal manto bianco, nero e arancione. Di solito, i gatti tricolore sono di genere femminile e lei non fa eccezione.

Anche se a guardarla sembra un micio comune, la sua storia non lo è affatto: è diventata la capostazione ferrovia di Kishigawa, in Giappone.

Tama, vissuta dall'aprile del 1999 al giugno del 2015, alle soglie del nuovo millennio si aggirava nella stazione di Kishi, la quattordicesima e ultima fermata di una linea di 14,3 km che conduce a Wakayama, la città più importante della regione.

Qui, Tama riceveva quotidianamente l'affetto dei viaggiatori, che ben presto si affezionarono a lei.

Tutto iniziò quando la stazione rurale rischiò di essere chiusa. Durante il 2000, i pochi pendolari e le scarse risorse economiche portarono a considerare questa eventualità.

Come Tama diventò capostazione

Nel 2006, tutte le quattordici stazioni della linea ferroviarie si ritrovarono senza personale. Tuttavia, le sorti di Kishi si ribaltarono.

I cittadini esortarono Mitsunobu Kojima, il nuovo presidente della Wakayama Electric Railway, a non chiudere la stazione come il suo predecessore intendeva fare.

A quel tempo, Tama era accudita dal gestore di un minimarket situato vicino alla stazione, che però aveva deciso di chiudere. Prima di farlo, però, si volle assicurare che la gattina sarebbe stata accudita dal personale della ferrovia.

Kojima, nonostante amasse i cani, si innamorò a prima vista di Tama, tanto che in breve tempo le fece ottenere un cappello da capostazione su misura per lei.

Nel 2007, le conferì il titolo di "capostazione della stazione di Kishi", rendendola il primo gatto con questo ruolo in Giappone.

Tama divenne a tutti gli effetto il volto della stazione e diventò famosa in tutta la regione. Aveva persino il suo ufficio personale, dotato di cuccia e lettiera, dal quale salutava i passeggeri.

Il gatto Tama divenne anche cavaliere e "dea" in Giappone

A sinistra, Tama indossa la decorazione di "Wakayama de knight" conferita dal governatore di Wakayama. A destra, è insieme al Capostazione Nitama della stazione Itakiso

Takobou/Wikimedia commons-CC BY-SA 3.0

Inoltre, Tama, che appariva spesso su TV e giornali, ispirò numerosi gadget promozionali della stazione, diventandone ufficialmente la mascotte.

L'amore nei suoi confronti era smisurato, sia da parte dei viaggiatori che del personale. Ancora oggi, a Kishi si può ammirare un suo dipinto e innumerevoli fotografie che la ritraggono mentre svolge il suo "lavoro":

Un negozio di souvenir a lei dedicato mette in vendita portachiavi, caramelle e vari oggetti che riportano il suo marchio.

Ma la sua carriera non si fermò: nel 2008 fu promossa "super direttrice della stazione" e ricevette la nomina di cavaliere dal governatore della prefettura. Per l'occasione, fu realizzata per lei anche una speciale uniforme da cerimonia, di colore blu con pizzo bianco.

Grazie a lei, migliaia di turisti raggiunsero la piccola stazione per poter ammirare il gatto più famoso del Giappone. Con la sua presenza, il numero di passeggeri su quella linea aumentò a dismisura.

Nel 2010, il designer industriali Eiji Mitooka venne incaricato di stravolgere l'aspetto di un treno ispirandosi a Tama e segnando la nascita della ferrovia Tamaden.

Quando se ne andò, in migliaia vennero a salutarla portando fiori al suo piccolo santuario, allestito sulla banchina della stazione, e oggi viene ricordata come "Onorevole Eterno Capostazione".

Non solo: rispettando l'usanza religiosa giapponese, fu portata allo stato di "dea" della Wakayama Electric Railway.