La storia dei gatti di bordo: protettori delle navi e grandi amici dei marinai

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di Angelica Vianello

19 Ottobre 2024

Un gatto accovacciato su un computer nella cabina di una nave accanto ad un uomo

A.Davey/Flickr

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I gatti sono stati per secoli e secoli dei marinai provetti, lo testimonia la storia dei gatti di bordo, che hanno solcato i mari a bordo di navi di ogni tipo, diventando compagni inseparabili degli equipaggi, a volte eroi, e sempre un po' circondati di leggende e superstizioni. Scopri di più leggendo di seguito.

Gatti a bordo delle navi: una storia antichissima

La storia dei gatti di bordo affonda le radici nell'antichità. Si trovano testimonianze già all'epoca degli Egizi, con dipinti nelle tombe che illustrano proprio i felini a caccia di prede sulle navi che solcavano il Nilo; e si hanno anche prove che i Fenici ne apprezzavano l'utilità per controllare la presenza di topi a bordo mentre viaggiavano nel Mediterraneo.ù

I gatti, lo sappiamo, non amano l'acqua. Eppure si sono dimostrati per secoli dei marinai provetti, grazie alla loro agilità naturale e l'incredibile capacità di mantenere l'equilibrio in ogni situazione. Senza contare che sulle navi c'è un abbondanza di superfici e oggetti su cui arrampicarsi.

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Predatori dei pericolosi topi a bordo

Un gatto a bordo di una barca a vela

Voyager42000/Reddit

Il motivo principale per cui, storicamente, i gatti erano ben visti a bordo delle navi (che fossero da guerra o mercantili) è la sua naturale propensione a cacciare visto che sulle imbarcazioni piene di provviste per sostentare l'equipaggio e le merci da trasportare (spesso scorte alimentari) i ratti abbondavano e oltre a divorare tutto si accanivano pure su corde, vele e (urgh!) calli sui piedi dei marinai.

Pare addirittura che in un regolamento spagnolo del '400 (Il Consolato del Mare, Barcellona, 1494), esistesse questa norma: "Se i beni caricati a bordo di una nave sono divorati dai ratti, e i proprietari del cargo ne patiscono di conseguenza un danno, il comandante deve riparare il danno subito dai proprietari, perché ne viene considerato responsabile. Ma se il comandante tiene gatti a bordo della nave, è esonerato dalla colpa".

Compagni inseparabili dei marinai

Un gatto accovacciato su una rete da pesca in un porto

Freepik

Esistono molte testimonianze, specie nell'ultimo paio di secoli, di gatti che erano davvero amati dai marinai a bordo della nave: quegli animali facevano compagnia, venivano coccolati e salvati se per caso finivano in mare, proprio come un membro dell'equipaggio.

Molto più che mascotte, alcuni sono diventati anche molto famosi. C'è stata Jenny sul Titanic, che vi era giunta incinta e poi aveva scelto un marinaio fidato per tenere i suoi cuccioli al sicuro e sempre riforniti di scorte di cibo. Si ricorda anche Mrs Chippy sulla Endurance durante la traversata trans-artica di Sir Ernest Shackleton nel 1914.

E nei diari di bordo di navi di tutto il mondo, per secoli, non è raro trovare menzione di gatti che erano parte dell'equipaggio (Tom the Terror, Wockle, Bounce, o Dirty Face sono solo alcuni dei nomi che si ricordano di questi felini). Alcuni venivano anche vestiti con uniformi su misura, o dormivano sulle loro mini-amache sotto coperta. Pare che molti di loro siano nati e vissuti sempre sulle navi senza mettere mai zampa a terra. 

Le superstizioni sui gatti di bordo

Primo piano di gatto accovacciato su una botte di legno

wirestock

Una delle superstizioni più famose riguardo ai gatti di bordo riguarda quelli che avevano una malformazione genetica: i gatti polidattili, ovvero nati con un numero di dita superiore al normale nelle zampe a causa di un'anomalia fisica congenita. Grazie a questa malformazione si pensava che fossero più bravi a cacciare prede e a atterrare con successo da lunghi balzi o cadute.

Più in generale si pensava poi che i gatti neri proteggessero i pescatori (e venivano cresciuti anche dalle mogli dei pescatori a casa!). Per quanto riguarda i pescatori Giapponesi, pare che invece i migliori protettori fossero i gatti calico, capaci di tenerli al sicuro da tempeste e fantasmi.

E ancora:

  • Se un gatto si avvicinava a un marinaio sul ponte era segno di buona fortuna, ma se si fermavaa metà e cambiava direzione, portava sfortuna;
  • I gatti potevano generare tempeste per via della magia contenuta nelle loro code;
  • Se un gatto cadeva o veniva gettato fuoribordo una terribile tempesta si sarebbe abbattuta sulla nave. E se la nave fosse riuscita a superarla, sarebbe comunque stata maledetta da nove anni di cattiva sorte.
  • Se un gatto si leccava contropelo significava che c'era una grandinata in arrivo; se starnutiva, era in arrivo la pioggia; e se era vivace o allegro, stava per arrivare vento.

I gatti di bordo erano dunque veri e propri paladini del mare!

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