I gatti possono mangiare la pasta? Ecco gli effetti dei troppi carboidrati sulla loro salute

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di Gianmarco Bonomo

18 Luglio 2024

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Benché siano carnivori stretti, i gatti mangiano spesso alimenti che non fanno davvero parte della loro dieta. Da una parte ci sono cibi che possono comunque contribuire al loro benessere, come alcune piante; dall’altra ci sono alimenti comuni per noi umani ma che a loro fanno male. Uno di questi è la pasta, così diffusa in così tante famiglie da essere diventata un pilastro dell’alimentazione. Ma lo è anche per i nostri amici felini? In questo articolo, vedremo se davvero i gatti possono mangiare la pasta e quali sono i rischi di cui preoccuparsi quando avviene.

I gatti possono mangiare la pasta?

Tecnicamente sì, ma allo stesso tempo anche no. Chiedersi se i gatti possano mangiare la pasta va bene, soprattutto se in casa la si mangia spesso, ma rispondere non è così semplice. Infatti, gli ingredienti che compongono la pasta non sono così pericolosi per il gatto: farina, acqua e sale non comportano particolari danni, in piccole quantità, e lo stesso si può dire per le uova eventualmente presenti. Il problema risiede semmai nel valore nutrizionale della pasta per i gatti, che è davvero minimo.

Tradotto: i gatti possono mangiare la pasta, in piccole quantità, ma i carboidrati che la compongono per la maggior parte non apportano alcun beneficio alla loro dieta. D’altronde, i cereali sono spesso impiegati nei cibi per i nostri amici felini, ma per lo più come legante: di certo non è come cucinare il pollo per loro. Allo stesso tempo, grandi quantità di pasta possono anche causare problemi al sistema gastrointestinale dei gatti o addirittura portare all'obesità.

I pericoli della pasta per i gatti

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Come abbiamo visto, un po’ di pasta ogni tanto non fa male al gatto. Magari ha sviluppato un particolare gusto per la sua consistenza e il suo sapore: va bene offrirne poca, di tanto in tanto e senza esagerare. Eppure, mangiarne troppa comporta alcuni rischi per la salute che bisogna conoscere, per esempio:

  • eccessivo contenuto di sale e sodio, per esempio nei cibi lavorati come i noodles istantanei;
  • maggiore rischio di obesità e problemi gastrointestinali;
  • difficoltà nella scomposizione dell’amido contenuto nella pasta, che può portare anche a vomito, diarrea, perdita di appetito, e così via.

Inoltre, il gatto potrebbe essere allergico al grano e quindi dovrebbe evitare del tutto la pasta. Ovviamente non è facile saperlo prima: bisogna limitare il consumo di pasta dei nostri amici felini e, allo stesso tempo, osservare molto attentamente le loro reazioni. Per un comportamento particolarmente insolito, è bene consultare il veterinario e capire cosa fare.

Pasta per i gatti: ecco come prepararla

Se anche i gatti possono mangiare la pasta, in piccole quantità e di tanto in tanto, resta da capire come prepararla. Infatti, la pasta va servita senza particolari condimenti, salse elaborate o ingredienti pesanti da digerire. Aglio, cipolla o sale possono risultare tossici per i gatti se in grandi quantità, e pertanto è meglio evitare il loro utilizzo. Da questo punto di vista, è buona prassi chiedere al veterinario se è possibile offrire la pasta al proprio gatto e, se la risposta è positiva, come prepararla. Di norma, è bene iniziare con un piccolo boccone e osservare la reazione.

In ogni caso, è fondamentale evitare la pasta fresca e la pasta secca quando sono crude, e preferire i piccoli assaggi anche dopo la cottura. I gatti sono carnivori stretti e, per quanto possano sviluppare un gusto particolare per gli alimenti a base di cereali, preferiranno sempre le proteine derivate da carne e pesce. Meglio non dimenticarlo quando pensiamo ai suoi cibi preferiti… e a quelli più salutari.