Ecco come saranno i gatti del futuro: più grandi, più socievoli o un problema per l’ambiente?

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di Gianmarco Bonomo

16 Ottobre 2024

I gatti del futuro potrebbero cambiare in dimensioni e carattere, o c'è dell'altro?

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I gatti sono animali domestici da poco tempo, se consideriamo i tempi dell’evoluzione umana.

Secondo le ultime ricerche, infatti, il loro processo di domesticazione è iniziato circa 10 mila anni fa e sarebbe in corso ancora oggi.

In effetti, nonostante vivano insieme a noi da tantissimo tempo, i gatti mantengono la loro indipendenza e alcune caratteristiche della loro vita selvatica.

Ma per quanto? Insomma, come saranno i gatti del futuro? Scopriamolo insieme!

I gatti dal passato a oggi

Partiamo con una differenza: cani e gatti sono entrambi animali domestici, certo, ma i primi lo sono un po’ di più. Il loro processo di domesticazione è iniziato più di 30 mila anni fa e, in pochissimo tempo, abbiamo selezionato tantissime razze molto diverse fra loro. Con i gatti tuttavia la realtà è diversa.

Alcune razze sono molto antiche ma altre sono relativamente recenti, con differenze che riguardano più l’aspetto fisico e meno il carattere dei felini domestici. Ma cosa ci dice questo per il loro futuro?

Un contributo interessante proviene dalla ricerca archeologica. Secondo uno studio pubblicato sul Danish Journal of Archaeology, le dimensioni dei gatti scandinavi sarebbero cresciute rispetto all’epoca vichinga. Si tratta di un risultato interessante, dal momento che la domesticazione tende a ridurre le dimensioni di un animale.

La ragione potrebbe riguardare la dieta migliorata dei felini domestici e, allo stesso tempo, il ridotto impatto della selezione naturale.

Anche quando sono randagi, insomma, i gatti hanno maggiori possibilità di sopravvivere grazie all’azione umana. Diretta o indiretta che sia.

Come saranno i gatti del futuro?

I gatti del futuro potrebbero anche diventare più socievoli, per via delle interazioni con gli esseri umani

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Per cercare di capire come saranno i gatti del futuro, un articolo del National Geographic ha avanzato alcune ipotesi sull’evoluzione fisica e caratteriale di questi animali.

Nel primo caso, i felini domestici potrebbero diventare ancora più grandi rispetto alle loro controparti selvatiche del passato.

Non si tratta tuttavia di un esito scontato, dal momento che le maggiori dimensioni di un animale dipendono da diverse ragioni, e non soltanto dall'alimentazione .

Nel secondo caso, invece, la continua interazione con gli esseri umani potrebbe rendere i gatti molto più amichevoli e socievoli. Ma anche in questo caso ci sono dei dubbi: rispetto ad altri felini, i gatti sono meno inclini alla vita di gruppo, per cui l’azione dell’uomo sarebbe determinante anche in questo caso.

Da animali domestici a specie invasiva

C’è tuttavia un’ulteriore ipotesi che potrebbe illustrare come saranno i gatti del futuro, un’ipotesi che parte dal loro presente.

Da un lato, abbiamo visto, la loro domesticazione potrebbe anche concludersi rendendoli più simili ai cani. Dall’altro lato, invece, i felini domestici potrebbero diventare una vera e propria specie invasiva.

Già oggi, infatti, i gatti rappresentano una minaccia per la biodiversità dei luoghi in cui sono stati introdotti, e non solo. Che si tratti di animali randagi o domestici, questi animali hanno contribuito alla scomparsa di tantissime specie autoctone, e il trend sembra essere in salita.

Si tratta di una tendenza attualmente in corso, e per la quale è necessario adottare delle contromisure efficaci. Non si tratta soltanto del ruolo dei gatti nelle nostre case, quindi, quanto del loro impatto sull’intero ecosistema.

Come saranno i gatti del futuro, quindi?

Al momento sembra che la loro evoluzione risenta meno delle pressioni ambientali e più delle nostre scelte. Proprio per questa ragione, è importante scegliere con un po’ di consapevolezza in più, cercando un equilibrio fra il benessere dei nostri amici felini e quello del pianeta.