I cani cercano di far ridere i loro umani: lo suggerisce una nuova ricerca

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di Gianmarco Bonomo

24 Novembre 2024

Secondo uno studio i cani potrebbero farci ridere consapevolmente, e per il nostro bene

Pxhere

Il rapporto fra esseri umani e cani non ha eguali nel mondo naturale, come d’altronde ci si aspetta dal primo animale mai addomesticato dall’uomo.

Secondo un recente studio scientifico, tuttavia, pare che questa relazione vada anche oltre.

Non soltanto infatti i nostri amici a quattro zampe possono comprendere le emozioni umane, ma spesso il loro comportamento è influenzato dai nostri stati d’animo.

Tanto che potrebbero cercare di farci ridere in modo consapevole… più o meno.

Dalla comprensione alla reazione

Come dicevamo nell’introduzione, i cani sono in grado di comprendere le nostre emozioni. Per esempio, possono capire quando stiamo male e anche annusare il nostro stress, ma non solo.

Secondo uno studio condotto dalla ricercatrice Veronika Konok dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, infatti, la relazione fra uomo e cane sarebbe addirittura più complessa.

Questi animali, infatti, sono in grado di distinguere il tono della voce e utilizzano questa informazione per effettuare scelte coerenti. Per esempio, i cani:

  • mostrano una preferenza verso oggetti verso i quali i loro proprietari manifestano emozioni positive;
  • sono più lenti a prendere un premio o uno snack se l’ordine viene impartito con un tono arrabbiato;
  • si comportano come interpreti attivi, in grado di rispondere e interagire in base al nostro stato d’animo.

Si tratta di risultati che trovano conferma in un’altra ricerca, in cui si analizzano i risultati di varie risonanze magnetiche funzionali eseguite sui cani.

Anche in questo caso, è stato dimostrato come questi animali rispondano in modo diverso ai suoi umani positivi rispetto a quelli negativi.

I cani cercano di farci ridere?

Cane insieme alla proprietaria mentre sorride

Pexels

Arriviamo quindi al cuore dello studio: davvero i cani cercano di farci ridere? Che sia un comportamento consapevole, non è così certo.

Eppure, il modo in cui le nostre risate e la nostra voce influenzano i nostri amici a quattro zampe è molto più profondo di quanto pensiamo.

Secondo Konok, quando ridiamo magari in risposta a un comportamento buffo del nostro cane, lo stiamo incoraggiando a ripetere quell’azione. E ciò spiega perché alcuni cani insistono con alcuni comportamenti che ci portano buon umore.

Non si tratta di un comportamento consapevole, certo, ma sembrerebbe una conseguenza diretta del rapporto che lega gli esseri umani ai loro animali domestici.

Inoltre, è altrettanto importante anche il rapporto fra questi momenti e la memoria episodica dei cani.

Questi ultimi infatti associano le emozioni positive a un determinato momento e a un determinato comportamento, così da ripeterlo in futuro per ottenere lo stesso effetto.

Prospettive future

Lo studio di Veronika Konok rappresenta un’ulteriore conferma della relazione privilegiata che ci lega al cane.

D’altronde, la capacità di questi animali di riconoscere le emozioni umane e agire di conseguenza li rende perfetti compagni di vita.

Che lo facciano in modo consapevole o meno, insomma, i cani sono i protagonisti delle nostre giornate più allegre, dei nostri stati d’animo più felici.

E non è certo un risultato da poco, bensì un processo che contribuisce a rafforzare il legame unico fra uomo e cane.

Come d’altronde succede ormai da migliaia di anni.