Ti piacciono i gattini? Ecco le razze di gatti che rimangono piccoli anche da adulti

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di Gianmarco Bonomo

30 Novembre 2024

Un gatto Munchkin sul tavolo

Pixabay

I gatti sono animali adorabili, soprattutto da piccoli.

Certo, nel tempo possono diventare compagni affettuosi e sviluppare un rapporto profondo con i loro proprietari, ma è innegabile che i gattini abbiano tutto un altro fascino.

Ecco, anche se non si tratta soltanto di dimensioni, ci sono razze di gatti che rimangono piccoli e non crescono pur diventando adulti.

Vediamo quali sono, e perché averne uno non è sempre una buona idea.

Gatti che non crescono: una questione di estetica, ma non solo

La portata della domesticazione condotta dall’uomo è diversa fra cani e gatti. I primi sono i nostri migliori amici ormai da più di 30 mila anni, mentre i secondi non sono ancora stati del tutto addomesticati.

Eppure, entrambi sono stati sottoposti alla selezione dalla parte dell’uomo per ottenere caratteristiche ben definite, che siano comportamentali o fisiche.

Proprio come avviene nei cani, quindi, ci sono anche razze di gatti selezionate per rimanere di piccole dimensioni.

Ora, il classico gatto domestico misura circa 50 centimetri, non contando la coda, e pesa fra 5 e 6 chili. Diverso è il caso dei gatti che invece non crescono, e che vedremo nel prossimo paragrafo, che invece presentano dimensioni e peso sensibilmente inferiori.

Questi animali rimangono piccoli anche quando diventano adulti, e per questo spesso vengono preferiti dagli esseri umani.

Come vedremo, tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica.

Quali sono le razze di gatti che restano piccoli?

Due gatti Singapura, uno più scuro e uno più chiaro

Straits Singapuras/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0

Andiamo adesso nel dettaglio, cercando di capire quali sono le razze di gatti che restano piccoli. Da questo punto di vista, parliamo soprattutto di:

  • Gatto Singapura. È semplicemente il gatto più piccolo al mondo, con un peso che di rado arriva a 3 chili ma una corporatura forte e un mantello setoso. Nonostante le dimensioni, è vivace e curioso.
  • Gatto Burmilla. Originario del Regno Unito, questo gatto è piccolo e robusto, con una lunghezza che non supera i 35 centimetri. Richiede un’attenzione alla dieta, vista la propensione a ingrassare.
  • Gatto Munchkin. Conosciuto per le zampe corte, è spesso considerato il gatto che rimane piccolo per antonomasia. Ha un carattere giocoso ma le zampe corte richiedono un costante monitoraggio.
  • Gatto Abissino. Forse il gatto più intelligente fra tutti, è in realtà originario del sud-est asiatico. Questo animale non supera il peso di 5 chili e ha un’indole molto attiva: ama il movimento e il gioco.
  • Gatto Devon Rex. Piccolo gatto dal pelo corto e arricciato, si distingue per le grandi orecchie e il muso affilato, oltre che per il peso medio che non supera mai i 4 chili. Ha un carattere affettuoso e vivace.

È giusto selezionare le razze piccole?

Anche se non è una tendenza generalizzata, molte delle razze di gatti che rimangono piccoli sono il frutto di una selezione consapevole da parte dell’uomo.

L’obiettivo è ovviamente quello di creare felini domestici che siano esteticamente accattivanti, un po’ come avviene per i cani brachicefali.

Allo stesso tempo, però, questa selezione può portare a problemi genetici o di salute. Abbiamo menzionato i problemi alle zampe dei Munchkin, ma il discorso vale anche per la policistosi renale dei Burmilla o l’atrofia progressiva della retina negli Abissini.

Insomma, un conto è adottare o salvare un gatto che fa parte di queste razze, un conto è adottarne uno consapevolmente.

La maggiore richiesta infatti porta a una diffusione di pratiche di allevamento che non sempre sono condotte nel rispetto degli animali.

E quest’ultimo dovrebbe essere l’unico fine, anche quando parliamo di gatti che non crescono.